SULMONA – “Il Coordinatore cittadino della Lega Sulmona esprime nuova preoccupazione sulla struttura della Unità territoriale sulmonese di ARAP (ex Consorzio industriale). Il problema riguarda il Personale, e non da adesso: nello specifico ci si riferisce alla mancanza di Geometri.
L’espletamento delle pratiche tecniche, ad esempio, era gestito fino a qualche tempo da un dirigente indicato dalla Sede centrale di Cepagatti (PE), poi revocato. Pertanto nella sede sulmonese urge l’assunzione di personale dipendente stabile – il personale di riferimento attuale è in via di pensionamento – altrimenti l’Unità di Sulmona è destinata non solo a non fornire più alcun servizio all’utenza, ma anche a scomparire a scapito della Sede centrale, che resta troppo lontana ed è assente da ogni tipo di problematica legata alla gestione della nostra area industriale.
Tutto questo quando invece a Cepagatti si continuano ad emettere nuove determine di assunzione, o di stabilizzazione del personale entrato a far parte di ARAP con la gestione D’Alfonso: il numero degli interinali ammonta circa a 39 unità, a fronte dei dipendenti storici che sono circa 70. In questo incrocio inoltre, si verificano spesso inutili sovrapposizioni di ruolo.
Una gestione che dovrebbe essere prevalentemente rivolta alla “PROMOZIONE DELLE AREE INDUSTRIALI”, viene invece basata dal Direttore generale Sutti quasi esclusivamente sul ridisegnamento del Personale (come se i guai di ARAP risiedessero tutti lì), attraverso demansionamenti e licenziamenti che non hanno prodotto altro che costi legali di “Contezioso” maggiori dell’azione stessa intrapresa. Una gestione che non ha impedito ad ARAP di raggiungere un debito di fiscalità pari a 6 milioni di euro, con il personale storico che si ritrova con previdenza e contributi non versati.
Tutto questo accade ancora oggi, come se non fosse stata nominata una nuova governance politica che ha già avanzato richiesta di spoil system dei vertici – l’assessore alle Attività Produttive Mauro Febbo è intervenuto in tal senso. Tutto questo come se non ci fosse la regola di congelare ogni attività amministrativa straordinaria in attesa di un imminente cambio di gestione.
Insomma preme ancora una volta far notare, che il Progetto di fusione degli ormai ex Consorzi industriali nell’ente unico è stato un fallimento. Questa gestione di ARAP ha portato non solo assunzioni nelle aree della costa che facevano comodo a D’Alfonso, ma anche un mare di consulenze inutili e costosissime. A tal proposito, ci si chiede come mai sul sito di riferimento dell’ente www.arapabruzzo.it, sia assente l’Elenco dei Consulenti 2017, oltre alla mancata pubblicazione del Bilancio 2017. Forse perché in ARAP i conti non tornano mai, e per qualcuno… non devono tornare”.